Il pidocchio è un parassita in grado di infestare il cuoio capelluto dell’uomo causando la “pediculosi del capo“. Il suo ciclo vitale dura circa un mese e per sopravvivere succhia il sangue ogni 2-3 ore. Le femmine adulte depongono fino a 10 uova, dette ledini, al giorno, che sono visibili ad occhio nudo. Le ledini sono disposte sul fusti del capello in un numero di 2-3 a fila indiana e si differenziano dalla forfora perché sono fisse al capello da cui si possono sfilare con difficoltà. I sintomi principali dell’ infestazione sono:

  • prurito eccessivo, causato solitamente da una reazione allergica ai morsi del pidocchio del capo;
  • irritabilità e difficoltà a prendere sonno poiché i pidocchi sono più attivi al buio;
  • piaghe sul capo causate dai graffi.

La pediculosi del capo colpisce persone di tutte le età e condizioni socio-economiche, tuttavia è più frequente nei bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni di età, soprattutto di sesso femminile.

La diagnosi di pediculosi è confermata dalla presenza di pidocchi e/o ledini vitali. Si effettua tramite l’ispezione accurata del capello e del cuoio capelluto, in particolare dietro le orecchie e la nuca, in condizioni di buona illuminazione e con l’aiuto di una lente di ingrandimento. Per l’ispezione si consiglia di usare un pettine a denti stretti quando i capelli sono umidi o asciutti

Per combattere l’infestazione è necessario:

  • sensibilizzare le famiglie nei confronti del problema;
  • una volta diagnosticata la pediculosi, va effettuata un controllo e un eventuale trattamento di tutte le persone che sono entrate in contatto con la persona affetta per contenere i focolai.

La trasmissione dell’infestazione è nella grande maggioranza diretta, testa-testa, e colpisce frequentemente i membri della stessa famiglia o che frequentano le stesse comunità (asili, scuole …). Meno comunemente può essere mediata da oggetti come cappelli, pettini, spazzole, cuffie, cuscini… I pidocchi che si trovano su cuscini e poltrone sono presumibilmente morti, perciò la disinfestazione non è indicata.

L’utilizzo profilattico e il lavaggio regolare dei capelli con prodotti pediculocidi è sconsigliato perchè non sono utili ai fini della previenzione del contagio. I pettini e le spazzole usate dal soggetto infestato andrebbero lavate ad alte temperature (almeno 55°C per 5 minuti). Non è necessario tagliare i capelli.

L’utilizzo profilattico e il lavaggio regolare dei capelli con prodotti di pediculosi è sconsigliato perché non sono utili ai fini della prevenzione del contagio. Le mamme dovrebbero controllare accuratamente la testa dei figli almeno una volta a settimana soprattutto dietro le orecchie e dietro la nuca. Se a scuola è in corso un’infestazione i controlli devono essere più frequenti ed estesi a tutti i membri della famiglia.

 

COSA PUO’ FARE LA FAMIGLIA

Una volta a settimana, si dovrebbe ispesionare la testa del bambino, ricordando che i pidocchi e le ledini si fissano a pochi mm dal cuoio capelluto. Si consiglia di controllare soprattutto nella zona della nuca e dietro le orecchie. Quando si nota una presenza sospetta, può essere utile esaminarla con una lente di ingrandimento: se è solo forfora, cade al minimo tocco; se sono lendini rimangono incollate al capello.

Se a scuola è in corso un’infestazione di pidocchi, i controlli devono ovviamente farsi più attenti e frequenti estendendoli a tutti componenti della famiglia.

 

QUALE TRATTAMENTO SCEGLIERE

Per eliminare tutti i pidocchi e le lendini è necessario utilizzare sostanze specifiche. Il trattamento antiparassitario va sempre ripetuto a distanza di 8-10 giorni allo scopo di eliminare anche eventuali ninfe udcite nel frattempo dall’ uovo. Il trattamento va intrapreso quando vi sia la sicurzza che il soggetto ne sia effettivamente colpito. Utilizzare pediculocidi, di qualsiasi tipo, sulla testa del bambino, soltanto perchè un amico o un compagno è affetto da pidocchi, è un errore poichè ogni pediculocida ha una minima tossicità diretta o può scatenare reazioni allergiche. Non ripetere in modo continuativo i trattamenti e non utilizzarli come profilassi.

Il bambino può tornare in classe subito la prima applicazione del trattamento. Non è necessario rimuovere le ledini morte, ma si consiglia comunque di farlo per non far credere erroneamente che i pidocchi siano ancora presenti e diminuire il rischio di reinfestazione.

 

RIMEDI NATURALI

Oli essenziali di lavanda, tea tree, chiodi di garofano, eucalipto e rosmarino possono essere efficaci sia per tenere lontani i parassiti sia per  debellarli provocandone l’asfissia. Basta aggiungerne alcune gocce di ognuno al normale shampoo.

Usato in purezza sulla chioma, l’olio di Neem scoraggia i pidocchi ad attaccarsi.

Anticamente si usava anche l’aceto. Si immergeva un pettine a denti stretti nell’aceto caldo e lo si usava sulla chioma poichè l’acidità dell’aceto scioglie la sostanza vischiosa che incolla il parassita al capello e agendo da “sgrassatore” ne facilita il distacco naturale.